I molteplici usi dell’aloe su pelle e capelli e i benefici ottenibili con l’aloe da bere, ti sorprenderanno!
L’aloe è una pianta africana perenne.I fiori sono di un rosso vivace, mentre le foglie assomigliano a “foderi di coltelli” secondo una tavoletta rinvenuta in Mesopotamia e datata intorno al 2.000 a.C.
La caratteristica principale di questa pianta è di avere le foglie carnose, ossia racchiudono al loro interno un gel dalle straordinarie proprietà.
Tutti questi elementi rendono l’Aloe una sorta di “guaritore naturale”
utilizzato già dai popoli dell’antichità tra cui Egiziani, Assiri, Indiani, ecc.
Le proprietà dell’Aloe:
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INTEGRATORE ALIMENTARE. Come abbiamo visto, l’aloe contiene moltissime delle sostanze nutritive essenziali per un corretto mantenimento del corpo.
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DEPURANTE. L’aloe è in grado di disintossicare l’organismo dalle tossine. Non solo, i suoi saccaridi aderiscono alle pareti dell’intestino formando una barriera protettiva che impedisce l’assorbimento di sostanze dannose.
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ALLEATA DEL SISTEMA DIGESTIVO: stimola la flora batterica e l’eliminazione dei rifiuti, migliorando al contempol’assorbimento delle sostanze nutritive (ma non degli elementi dannosi). Per questo motivo riduce gli effetti collaterali dei farmaci sull’apparato digerente come acidità di stomaco, crampi e stitichezza.
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STIMOLA IL SISTEMA IMMUNITARIO. L’aloe contiene acemannano, uno zucchero dalle proprietà antivirali, antinfiammatorie e soprattutto antitumorali: infatti stimola la produzione di macrofagi, globuli bianchi che distruggono le cellule tumorali.
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ANTITUMORALE. L’Aloe è particolarmente efficace nel prevenire differenti tipi di cancro (colon, prostata, seno, polmonni, ovaie e cervello). Non solo, questa pianta è un valido supporto a radioterapia e chemioterapia, in quanto ne limita gli effetti negativi come perdita di capelli, nausea, bruciature.
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LENITIVO. L’aloe offre un sollievo immediato alle punture di zanzare ed altri insetti, di meduse e perfino di ortica. Il suo potere lenitivo si estende anche alle scottature (sia quelle in cucina sia quelle dovute al troppo sole)
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COAGULANTE. L’aloe è in grado di riparare rapidamente tessuti e membrane, perciò viene utilizzata non solo sulle ustioni ma anche su ferite, eczemi e vesciche, per accelerare la guarigione.
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CURA DELLA PELLE. L’aloe ha un ‘azione dermoprotettiva, idratante ed emolliente. Per questo motivo tale pianta viene abbondantemente utilizzata dall’industria della bellezza in saponi, creme e bagnoschiuma.
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CURA DEI CAPELLI. L’aloe è un eccezionale balsamo in quanto rende i capelli lucidi, e protegge il cuoio capelluto. Inoltre può essere usata contro la forfora e la calvizie.
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CURA DEI DENTI. L’aloe è un efficace battericida. Per questo può essere utilizzata all’interno di una corretta igiene dentale: pulisce i canali e contrasta la placca. Inoltre la sua azione coagulante è efficace anche sull’afte, e sulle ferite interne al cavo orale.
Infatti tale succo contiene 200 composti attivi e
oltre 75 nutrienti tra cui:
-20 minerali, inclusi calcio, cromo, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, sodio, zinco.
-18 amminoacidi sui 20 necessari all’uomo
-12 vitamine, incluse A, C, D, E e il gruppo B
-enzimi, necessari a tutti i processi vitali
-saccaridi , saponine e steroli vegetali
Fonte: (macrolibrarsi.it)
ALOE BARBADENSIS O ALOE VERA
L’aloe usata in fitoterapia è l’Aloe barbadensis (Miller) o Aloe vera (L. Webb et Berth). Appartiene alla famiglia delle Liliaceae ed è una pianta carnosa, perenne, che predilige i climi caldi e secchi. La parte utilizzata sono le foglie da cui vengono estratti sia il succo che il gel.
Il succo, ottenuto tramite incisione degli strati superficiali della foglia, viene portato a ebollizione per renderlo concentrato ed è costituito prevalentemente da derivati idrossiantracenici (15-40%) di cui l’aloina (barbaloina) è il componente maggiore; da resine (10-20%); da tracce di sostanze ad attività ormonale (ancora non è stata chiarita la loro vera natura e caratteristica); da tracce di olio essenziale e principi amari.
Il gel (costituito unicamente da colloidi idrofili, mucillagine delle cellule poliedriche della parte centrale della foglia) è ottenuto tramite incisioni più profonde nella foglia dopo l’eliminazione dei tessuti più esterni; si tratta di un complesso di aminoacidi, lipidi, steroli, enzimi, polisaccaridi (pectine, emicellulose) ed acqua prezioso per la pelle e le mucose esterne.
L’uso terapeutico e cosmetico dell’aloe era conosciuto fin dall’antichità.
Nell’antico Egitto ad esempio la pianta era famosa per donare bellezza, salute ed eternità e veniva adoperata nell’imbalsamazione.
Nella Bibbia è riportato che il corpo di Gesù venne cosparso di mirra e aloe prima di procedere alla sepoltura, le quali erano utilizzate non soltanto per il loro profumo aromatico, ma anche perché ritenute sostanze purificanti.
Persino Ippocrate (460-337 a.C.), forse il maggiore medico dell'antichità, fondatore di una scuola medica che tramandò i suoi insegnamenti in una collezione di oltre 60 libri, cita ripetutamente l'uso dell'aloe nei suoi trattati, decantandone le proprietà antinfiammatorie, rigeneranti, disinfettanti, antiscottature.
Lo studio moderno di questa pianta iniziò nel 1959, grazie a un farmacista texano, Bill Coats, che mise a punto un processo di stabilizzazione della polpa aprendo la strada alla commercializzazione dell'aloe (senza più problemi di ossidazione e fermentazione).
Parallelamente il governo americano dichiarò ufficialmente le proprietà curative di questa pianta per il trattamento delle ustioni.
Da allora gli studi sull'aloe sono diffusi ed attivi in tutto il mondo.
Gli sviluppi degli studi e, soprattutto, degli usi dell’aloe, hanno portato questa pianta ad essere tra le più amate e conosciute in tutto il mondo.
Il primo e più frequente utilizzo è quello di lassativo naturale: gli antrachinoni infatti la rendono un lassativo di contatto (che interviene nel tratto dell’intestino crasso ed è preferibile utilizzarla nella stipsi acuta; in caso di stipsi cronica è meglio prediligere i altri meccanismi d’azione come quelli dei lassativi di massa o per osmosi, oppure effettuare la terapia con l’aloe per un’azione urto per un periodo limitato di 2-3 settimane, per poi continuare con gli altri tipi di lassativi).
Inoltre, come per tutti i lassativi di contatto, c’è il rischio dell’abitudine che porterebbe a dover assumere sempre maggiori quantitativi della sostanza.
È preferibile bere il succo d’aloe privato dell’aloina in quanto tale sostanza è irritante per l’apparato digerente.
Tra l’altro tutti i casi di intossicazione da Aloe conosciuti hanno come causa un sovradosaggio di aloina, che essendo una sostanza idrosolubile è rapidamente assimilabile dall’organismo.
Il sapore decisamente amaro di questa sostanza dovrebbe servire da deterrente e da indicatore della sua presenza o meno.
L’Aloe, se privata dell’aloina attraverso la decorticazione delle foglie o opportuni trattamenti, non comporta precauzioni d’uso fatta eccezione per rarissimi casi di allergia ad altri elementi presenti nel succo.
L’indicazione principale quindi risulta essere nei casi di stipsi atonica e quando ci sia la necessità di un’evacuazione con feci molli.
Utile è l’associazione in questi casi con piante carminative (come finocchio, anice, melissa, cumino, camomilla, menta, cannella, carbone vegetale) in modo da evitare la formazione di aria e facilitare ulteriormente l’apparato digerente.
Ma la ricchezza di principi attivi la rende una pianta benefica in molte altre occasioni.
È noto, infatti, il suo effetto
immunostimolante grazie alla presenza dell’acemannano (l’acemannano è un glicosaminoglicano D-isomero estratto dalle foglie dell'Aloe barbadensis la quale ha evidenziato possibili proprietà come immunostimolante, antivirale, antineoplastica e benefica su alcuni disturbi gastrointestinali).
L’azione di
pulizia profonda ha come conseguenza la depurazione di tutto l’organismo dalle tossine esogene ed endogene ed è utile abbinare, dopo il primo mese di trattamento, degli integratori fitoterapici a base di piante che sostengano il fegato (carciofo, tarassaco, cardo mariano, curcuma) per favorire la neutralizzazione e l’eliminazione delle tossine mobilitate.
Inoltre è apportatrice di vitamine, minerali e aminoacidi rendendola un ottimo antiossidante, nutriente e tonificante cellulare.
Per uso esterno il gel di Aloe Vera è largamente conosciuto per le sue proprietà antinfiammatorie, lenitive, calmanti, idratanti, anestetiche, rinfrescanti, cicatrizzanti, antibiotiche, quindi il suo uso è ideale in caso di pelle secca e danneggiata, mani screpolate, irritazioni della pelle e ustioni, scottature solari, punture di insetti, prurito, abrasioni e dermatiti, lesioni ulcerative, piaghe, pustole della varicella pruriginose, nonché trattamenti pre e post esposizione solare.
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Articolo scritto dalla
Naturopata Simonetta Ciriello
Laureata in Filosofia e Scienze dell’Educazione
Consulente di Ecologia Domestica Witt Italia
Bibliografia: Campanini Enrica, Dizionario di Fitoterapia e Piante Medicinali (Medicina Naturale), ed. Tecniche Nuove
Siti internet:
www.promiseland.it www.l’
erboristeria.com www.altrasalute.it www.wittitalia.it
Altre fonti: prof. Della Loggia, Univerità degli Studi di Trieste, appunti delle lezioni di Fitoterapia