Oli essenziali: come fare per riconoscere quando sono veramente naturali

Alcuni anni fa, in una sperduta caverna tra le montagne, uno speleologo trovò un graffito che riproduceva scene di vita quotidiana dell'uomo primitivo. Una di queste scene mostrava chiaramente l'uso di piante aromatiche presenti sulla terra anche ai nostri giorni. Gli archeologi hanno accuratamente studiato questo disegno e gli hanno dato un'età: 18.000 anni. Le piante aromatiche e gli oli essenziali da loro estratti lasciano tracce nella storia di tutti i popoli: Egiziani, Cinesi, Indiani, Arabi, Greci, Latini, ecc. Fino al 19° secolo le Farmacopee hanno riportato in gran numero gli oli essenziali come rimedi fondamentali.


Col tempo hanno preso sempre più piede i farmaci sintetici, ma negli ultimi anni c'è stato un ritorno ai rimedi naturali, dettati da tradizioni popolari che ormai fanno parte del nostro patrimonio di esperienze acquisite. Non ci viene certo in mente che stiamo sfruttando le proprietà degli oli essenziali quando spremiamo il limone sui fritti per digerire meglio o mettiamo una manciata di foglie aromatiche nell'acqua bollente per alleviare i sintomi del raffreddore: sono cose che facevano già le nostre nonne e che ci sono così familiari che non ci rendiamo più conto del loro valore terapeutico. Anche questi piccoli rimedi fanno parte dell'aromaterapia, che viene classificata tra le medicine alternative. Non è comunque da considerarsi una medicina "dolce", perché questi oli sono estremamente potenti e possono, se usati in modo errato, avere effetti secondari, anche se decisamente meno gravi di quelli dei farmaci sintetici.

Gli oli essenziali vengono indicati con molti nomi: oli eterici, essenze, aromi, composti aromatici, essenze aromatiche, oli volatili, essenze balsamiche, ecc. La Farmacopea Italiana li indica col nome di oli essenziali ed è questo il termine accettato tecnicamente ed ufficialmente per indicare quei composti ottenuti per distillazione in corrente di vapore da piante intere o da parti di esse.

Gli oli essenziali sono composti insolubili in acqua ed estremamente volatili, cioè se lasciati all'aria in poco tempo evaporano completamente senza lasciare traccia. Per questi motivi possono essere estratti con un sistema particolare chiamato "distillazione in corrente di vapore", attraverso il quale si ottengono operando a bassa temperatura e senza solventi. È questo il metodo scelto per gli oli essenziali Witt, perché così si ottengono oli di elevatissima purezza.

Quello della purezza è un fattore da valutare accuratamente, infatti a causa dell'alto costo è facile trovare delle "copie" riprodotte in laboratorio dell'olio essenziale naturale che hanno ovviamente un prezzo molto più basso. È quindi fondamentale, se si vogliono avere benefici effetti, accertarsi che il prodotto che si usa sia un olio essenziale garantito al 100% naturale.

La conservazione dell'olio essenziale è estremamente delicata, perché tutti i suoi componenti sono sensibili all'aria, alla luce e soprattutto al calore. È fondamentale quindi conservarlo in flaconi di vetro scuro, al riparo dalla luce e lontano da fonti di calore.

  • Un metodo empirico per scoprire se un olio essenziale è naturale o sintetico consiste nel farne cadere una goccia su un foglio di carta.
  • L’essenza naturale si espande immediatamente ed evapora subito, senza lasciare una traccia oleosa.
  • L’olio sintetico, invece, ci impiega un giorno ad essere assorbito dalla carta, non si espande e mantiene la sua natura oleosa.